Di cosa si tratta?

La consulenza psicologica (o colloquio psicologico) si annovera tra i principali strumenti di intervento dello psicologo. Uno dei primi obiettivi è quello di esplorare e chiarire il problema riportato dal paziente. Attraverso la condivisione dello spazio e del tempo lo psicologo crea un percorso terapeutico, in cui accoglie tali problematiche; lo scopo è trovare, insieme, modalità adeguate e funzionali per poterle affrontare. Il percorso è finalizzato all’orientare, promuovere e sviluppare le potenzialità  e le risorse (skills) della persona, cercando strategie idonee alla risoluzione delle difficoltà incontrate. La consulenza psicologica ha diversi destinatari. Può rivolgersi alla singola persona (bambino, adolescente o adulto), alla coppia o alla famiglia.

Spesso una consulenza psicologica può richiedere anche l’utilizzo di appositi strumenti di valutazione. L’utilizzo di test (questionari, interviste e simili) permette di ottenere informazioni importanti circa il funzionamento interpersonale, cognitivo, emotivo e comportamentale di una persona. In genere risultano necessari 4-5 colloqui. Il primo incontro è di carattere conoscitivo, in cui si analizza la domanda per comprendere in che modo lo psicologo può essere d’aiuto. I successivi incontri sono invece di carattere più specifico: si procede con una valutazione del problema e con la condivisione del progetto d’intervento (obiettivi, tempi e modalità di lavoro).

 

consulenza psicologica

Quando richiedere una consulenza psicologica?

Lo psicologo, dopo aver accolto la richiesta, individua i possibili legami con il contesto di vita del paziente. Le riflessioni emerse metteranno in luce sia i punti di debolezza su cui lavorare, sia i punti di forza su cui far leva; questo aiuterà la persona a normalizzare la situazione problematica. Spesso infatti il paziente si pone domande del tipo “Il mio è un caso grave? Guarirò?“. Sono domande difficili che rivelano l’esistenza nel paziente di una serie di preoccupazioni, scenari catastrofici o aspettative che è importante esplorare insieme. Scopo dei primi colloqui non è di fornire rassicurazioni e risposte certe (almeno, non all’inizio) quanto piuttosto comprendere i vissuti del paziente e come questi si sono generati e mantenuti nel tempo.

Il colloquio psicologico è diverso da altri consulti professionali in quanto, più di altri, può dar luogo a sensazioni di vergogna, rabbia, timore del giudizio ed essere demotivato e diffidente rispetto alla strada che vorrebbe intraprendere. Se poi la persona si presenta allo studio, spinta da terzi (genitori, partner, medico di base), il tutto diventa più complesso, e non solo per il professionista. Risulta importante, pertanto, chiarire da subito lo scopo di quell’incontro: il benessere della persona. In genere una consulenza psicologica viene richiesta quando è presente:

  • disagio individuale, come ad esempio periodo di stress, ansia, difficoltà relazionali e a perseguire i propri obiettivi.
  • difficoltà di coppia, che possono riguardare sia la sfera sessuale che quella interpersonale;
  • difficoltà nelle funzioni genitoriali;
  • problematiche psico – educative;
  • criticità in ambito scolastico, che può riguardare ad esempio episodi di bullismo, di interazione con i pari o con gli insegnanti.
Ognuna di queste problematiche può interferire anche con gli altri ambiti di vita della persona (lavorativo, familiare, sociale) e creare quindi una sofferenza maggiore. E’ pertanto importante comprendere la natura della richiesta, in modo da stabilire il percorso idoneo da intraprendere o, se è il caso, inviare ad un altro specialista.
Se hai anche semplicemente un interrogativo, un dubbio, non pensare che necessariamente sia insormontabile: insieme proveremo a trovare una risposta.