Per molti anni mi sono chiesto: cosa differenzia un blog...
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Dott. Gianluca Ghiandi - Psicologo
Sempre più spesso è possibile leggere “psicologo – psicoterapeuta” nella descrizione di una pagina web di uno psicologo. Pochi però sanno che esistono tanti, diversi indirizzi e orientamenti riguardanti la psicoterapia. Alcuni esempi sono: la terapia psicoanalitica, sistemico – relazionale, gestaltica, funzionale, transpersonale e tante altre. La domanda da porti è: qual è quella giusta per me?
IL MIO METODO
L’approccio da me utilizzato prende il nome di terapia cognitivo comportamentale (Cognitive-Behaviour Therapy, CBT), attualmente considerata a livello internazionale uno dei più affidabili ed efficaci modelli per la comprensione ed il trattamento dei disturbi psicopatologici. Tale metodo si basa sul presupposto che esiste una stretta e complessa relazione tra emozioni, pensieri e comportamenti. Pertanto, secondo la terapia cognitivo comportamentale, non sono gli eventi in sé a creare e mantenere i problemi psicologici, emotivi e di comportamento, quanto piuttosto ciò che pensiamo in quel dato momento.
Facciamo un esempio per capire meglio come funziona la psicoterapia cognitiva – comportamentale:
Immaginiamo di camminare per strada e di incontrare un cane, che magari non abbiamo mai visto prima. La nostra mente può interpretare questa situazione almeno in tre modi diversi. Posso:
- restare tranquillo, pensare che “è un cane buono” e immediatamente provare una sensazione di contentezza (emozione), tanto da permettermi di avvicinarmi ed accarezzarlo (comportamento);
- essere intimorito, pensare che “è un cane aggressivo” e di conseguenza avere il timore che possa aggredirmi (emozione) fino ad evitare di passarci accanto o da immobilizzarmi (comportamento), aspettando di capire cosa potrebbe accadere;
- rimanere indifferente alla vista del cane e proseguire per la mia strada, in quanto non tutti gli eventi debbano necessariamente innescare un pensiero.
Nelle prime situazioni proposte siamo stati protagonisti di un evento (la vista di un cane) che ha suscitato in noi due diverse emozioni (gioia e paura) in base al modo in cui abbiamo valutato la scena vissuta.
A questo punto, una domanda che potrebbe sorgere è: perché abbiamo interpretato quell’evento proprio in quel modo, e non in un altro? La risposta è molto semplice: I pensieri che si sviluppano e che valutano gli eventi sono chiamati “automatici” in quanto giungono alla persona in maniera del tutto (o quasi) inconsapevole; quello che la persona invece facilmente percepisce è l’emozione. Una volta che entra in atto un pensiero automatico, l’emozione che si prova è istantanea (come l’esempio del cane e dell’emozione di paura).
La ricerca scientifica, infatti, ha più volte dimostrato che le nostre reazioni emotive e comportamentali sono determinate dal modo in cui interpretiamo le varie situazioni, quindi dal significato che diamo agli eventi.
Chi si rivolge allo psicologo?
Si può rivolgere allo psicologo chiunque avverta la necessità di una consulenza specialistica: sia che possa essere la persona in difficoltà, la coppia, il genitore che desidera migliori relazioni con i figli, gli operatori scolastici e sociali per gli aspetti di apprendimento, gli imprenditori o le aziende per affrontare problematiche relazionali/organizzative, lo sportivo per la sua preparazione psicologica.
Ciò che è necessario sottolineare è che, in qualsiasi momento della propria vita, può capitare a tutti di aver bisogno di rivolgersi ad uno psicologo. Questo non deve spingere la persona a considerarsi debole, malata o pazza. Al contrario colui che in maniera del tutto umile e coraggiosa si accorge di aver bisogno di aiuto e decide di chiedere un supporto per poter esprimere il proprio disagio e la propria sofferenza, ma anche solo poter uscire da una situazione di stallo, è da considerarsi, secondo il mio parere, tra la parte migliore e sana della nostra società. Stare bene dovrebbe infatti essere l’obiettivo principale di ogni persona.
L’essere umano, per definizione, è un essere sociale e in quanto tale necessita di un costante confronto con l’altro per poter crescere ed evolversi. Pertanto, per quale motivo chiedere un confronto ad un professionista piuttosto che, ad esempio, ad un amico, produce un effetto diverso? Questo lo sa bene chi ha avuto la capacità di affidarsi ad uno psicologo-psicoterapeuta in un rapporto di fiducia e in un luogo protetto.
COSA FA LO PSICOLOGO - PSICOTERAPEUTA?
Lo psicologo si occupa di importanti aree di intervento che possono riguardare molteplici e diverse situazioni, sia personali che relazionali, che possono essere fonte di profonda sofferenza. Lo scopo è accompagnare l’individuo lungo un percorso di crescita personale e gestire una condizione di disagio psicologico.
L’obiettivo principale è quello di promuovere un cambiamento, sia esso psichico che comportamentale, lavorando attivamente col paziente e creando con lui un’alleanza terapeutica che, in aggiunta ad una buona motivazione personale, risulta fondamentale per raggiungere gli obiettivi prefissati. In questo modo il paziente ha la possibilità di: condividere ed esplorare con un professionista competente i propri vissuti, le proprie ansie e debolezze; comprenderne la loro natura; acquisire nuovi strumenti psichici e relazionali per fronteggiare le situazioni di vita che, in maniera del tutto normale, possono scombussolare la vita di una persona.
“Ho deciso di essere felice perchè fa bene alla mia salute”. Voltaire
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